Un tuffo nella tradizione locale: la cerimonia della purificazione

Un tuffo nella tradizione locale: la cerimonia della purificazione
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Impossibile passare una giornata in giro per Bali senza imbattersi almeno in una delle frequenti e festose cerimonie indù che animano ogni momento della giornata. La cerimonia di Melasti è considerata la più grande e importante e si svolge in tutta l’isola nei tre giorni che precedono il Nyepi Day (nuovo anno indù), il giorno del silenzio che cade ogni anno nel mese di marzo o di aprile. Un florcloristico rituale in cui una divinità, un villaggio o oggetti divini di un tempio vengono purificati con l’acqua santa dell’oceano, o di altre sorgenti sacre, considerata nell’induismo "fonte di vita" (Tirta Amerta), e liberare così pensieri, azioni impure e influenze negative. Durante il Melasti gli uomini portano santuari pratima sulle spalle, ombrellini tipici e bandiere sacre (umbul-umbul), mentre le donne sorreggono copiose offerte nei loro kebaya appoggiati sulla testa. Insieme sfilano in una lunga processione (Mapeed), a piedi o su camion, dirigendosi verso il mare, il lago o altre fonti, avvolti in parei e copricapo (udeng) tradizionali e accompagnati dal suono del gamelan suonato dai penabuh. Giunti alla spiaggia santuari, offerte e icone divine vengono posati su una tavola per essere purificati e i membri del gruppo si siedono in terra a gambe incrociate. Quindi un sacerdote sparge l’acqua santificata cantando e suonando una campana. Al termine della cerimonia, gli elementi di culto vengono riportati al tempio per altre fasi rituali. Nel Melasti tutto l’universo viene purificato: sia le anime delle persone (Bhuwana Alit) che il mondo intero che le circonda (Bhuwana Agung), allontanando negatività e spiriti maligni.
Marzia Acampora - © 2022 ARTE.it per Bulgari Resort Bali