Indirizzo: 18 Folgate St, Spitalfields, London E1 6BX
Il profumo dei biscotti, la parrucca del signor Jervis, i resti di un pasto consumato a metà, probabilmente interrotto dalla nostra visita, la luce delle candele, lo scricchiolio dei passi sul legno, il ticchettio di un orologio. Come doveva essere la vita nella casa di una famiglia di tessitori di seta ugonotti? La risposta è tra i corridoi e le stanze illuminate dal chiarore delle candele della Casa di Dennis Severs, che il pittore David Hockney descrisse come una delle più grandi opere liriche del mondo. Quella situata al numero 18 di Folgate Street, infatti, non è una semplice capsula del tempo. È un ritratto intimo e autentico della vita di una famiglia di tessitori e dei loro discendenti, dal 1724 al 1914. L'intenzione del proprietario, l’americano Dennis Severs - che molti secoli dopo la abitò arredandone minuziosamente ogni stanza riproducendo momenti di vita quotidiana - era quella di raccontare al pubblico di oggi le fortune della famiglia Jervis e dei suoi discendenti. Il tutto attraverso luoghi, odori, sussurri cari a quella dimora abitata quasi 300 anni fa. Entrare in punta di piedi attraverso la porta è come solcare la cornice in un dipinto. Visitare l’edificio è come scivolare sulla superficie di un quadro, una raccolta di stati d’animo e atmosfere che accolgono la luce e lo spirito di epoche diverse.
Tate Britain presenta per il ciclo di mostre Art Now l'artista kenyota Zeinab Saleh con una serie di dipinti e disegni intimi che tracciano il movimento fugace e il tempo sospeso.
Una mostra per raccontare Sergio Strizzi, uno dei più famosi fotografi cinematografici al mondo. Nella sua lunga carriera ha documentato i back stage dei più importanti film italiani e internazionali lavorando al fianco di Antonioni, De Sica, John Huston e Peter Greenaway.
Ci vuole il genio di Elton John per ridar vita al grande classico hollywoodiano Il Diavolo veste Prada che arriva a Londra in un nuovo straordinario musical.
I nuovi lavori di Shonibare sono incentrati sui temi delle migrazioni e dei conflitti che ne sono all'origine, e apre una conversazione sul ruolo delle sculture pubbliche e sul loro significato nelle nostre città.