Un tempio sui resti dell'età del bronzo

Tempio indù di grande importanza storica e culturale per il popolo balinese, Pura Penataran Sasih, nel villaggio di Pejeng, conserva al suo interno un’antica reliquia di grande valore archeologico. Nekara Pejeng è un enorme nekara, lo strumento sacro usato in passato nelle cerimonie tradizionali per scongiurare la pioggia nei campi e oggi mezzo per invocare tranquillità e benessere. Si trova in un edificio nel cortile principale del tempio, è in bronzo e a forma di "tamburo", con un’altezza di quasi due metri. E’ decorato con simboli, oggetti e immagini di animali con significati sacri ed è il più grande tamburo fuso in un unico pezzo al mondo, per questo considerato un importante reperto archeologico. Gli indù si riferiscono spesso al nekara con il nome della Dea della Luna (infatti è chiamato anche "Luna di Pejeng"), che, secondo la leggenda, cadde sulla terra per illuminare giorno e notte e cacciare così i malintenzionati. Uno di questi provò a spegnerla ma la luna esplose e cadendo divenne un tamburo. All’interno del tempio sono custoditi anche altri oggetti sacri, pietre e varie statue del periodo dal X al XII secolo, ognuna delle quali con significato legato alla cultura balinese. Tra queste una scultura quadrifronte rappresentante la divinità Brahma le cui facce sono orientate verso le quattro direzioni cardinali. Un cronogramma esposto all’entrata informa che il tempio fu fondato nel 1266 d.C. e la sua struttura comprende altri quattro palebaan oltre al principale Penataran Sasih. Nella parte settentrionale ci sono i templi di Bale Agung, Taman Sari e Ratu Pasek, mentre nella parte meridionale si trova il Tempio Madre. Statue di elefanti e draghi fuori dal cancello di ingresso accolgono i visitatori appassionati di archeologia o credenti induisti in cerca di un luogo perfetto in cui pregare. Durante le festività religiose è possibile anche assistere alla famosa danza sacra Sang Hyang Jaran.