La cultura balinese attraverso le storie del teatro delle ombre

La cultura balinese attraverso le storie del teatro delle ombre
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Chi non ha giocato da bambino con l’ombra della propria mano mimando gli animali? Il teatro delle ombre balinesi innesca i ricordi della fanciullezza, gioca su immagini semplici e poetiche fatte di luci e ombre ed è quindi godibile per questo, per un’idea leggera che suscita ancora la stessa meraviglia del passato. Anche senza capire la lingua locale, la visione di uno spettacolo di teatro di ombre è un’esperienza unica che prende vita davanti e dietro la tela su cui si manifestano le sagome dei personaggi. Sono infatti il tono delle voci, modulate tutte diverse per i vari personaggi dal dalang, il “burattinaio”, il turbinio dell’azione e la musica dal vivo, che sottolinea i passaggi cruciali, ad avvicinare e a rendere comprensibile il racconto. La scena si anima di solito di una netta distinzione tra bene e male attingendo dai racconti della tradizione e dai poemi epici, con insegnamenti religiosi e morali ma anche con ironia che alleggerisce il tono e rapisce il pubblico. La vera anima dello spettacolo è il dalang che riesce a muovere contemporaneamente fino a 12 marionette, a dare ad ognuna un carattere, a ridere e cantare mentre uno o due assistenti gli passano gli altri personaggi e un’orchestrina suona alla luce della lampada che crea l’illusione della realtà. Un fondamentale e suggestivo approccio alla cultura locale.
Graziella Melania Geraci - © 2023 ARTE.it per Bulgari Resort Bali