Rafael Domenech ha elaborato un sistema di interconnessione reticolare che unisce arte, linguaggio e architettura. I suoi lavori appartengono alla categoria dei mosaici e dei collage, generi artistici dove ciò che conta, è la logica della narrazione sottesa all’assemblaggio. Ogni lavoro è prodotto con strati di carta industriale in eccesso, errori di stampa e frammenti fotografici accumulati nello studio dell'artista, residui materiali di produzioni passate che vanno a comporre un palinsesto di significati residui. Convergenza tra oggetti tra loro scollegati, intersezione tra elementi differenti, ricerca di un filo conduttore nel marasma di ciò che resta dell’esperienza passata sono i perni della ricerca di Domenech per ricondurre all’equilibrio il tumulto della vita contemporanea.
Capolavori in giada di Hetian: la grande tradizione cinese
La regione dello Xinjiang è parte inseparabile del territorio cinese sin dai tempi antichi. I suoi residenti, che appartengono a vari gruppi etnici, sono membri importanti del popolo cinese. Questa mostra espone manufatti realizzati con giada Hetian, rappresentativi della corte Qing.
Una selezione di oltre 200 manufatti, tra specchi di bronzo, statuette, ceramiche, dipinti e opere di calligrafia, raccontano l'estetica, la ritualità e gli aspetti culturali dell'arte cinese lungo un arco temporale di duemila anni.
Nel monumentale spazio al piano inferiore della galleria, l'artista belga Hans Op de Beeck ha creato una sala dedicata al disegno con 13 grandi acquerelli, nonché una sala di proiezione in cui verrà presentato in anteprima il suo nuovo film d'animazione Vanishing Point.
Una selezione di dipinti che esplorano come il linguaggio modelli la nostra percezione del mondo, creando infinite trasformazioni nel parlare, tradurre, ascoltare, contemplare o persino nel silenzio.