Athar Jaber, il peso del mondo

Athar Jaber, il peso del mondo
#Art
Athar Jaber, Marble Head - Opus 5 nr.2, 2015 | Courtesy © Athar Jaber

Questa mostra è un'esplorazione della fragile relazione tra la forma umana e le forze che la plasmano. Il fulcro dell'esibizione è infatti il corpo: rotto, frammentato, vulnerabile. Una rappresentazione non casuale dove la cruda violenza presente nelle sculture di Athar - arti frantumati, volti distorti e torsi abbandonati - è intrappolata in un paradosso: il corpo è bellezza ed illusione. Uno specchio esistenziale dove l’artista - influenzato certamente dai ritratti di Francis Bacon - espone i propri conflitti interiori attraverso forme che si contorcono, corpi che sono spezzati, lacerati, frantumati. Un’esplorazione della distruzione che però non è priva di speranza. Le forme umane di Athar emergono e si ritirano, sono frammentate, erose e incomplete, ma sono vive. Sculture che appaiono come resti di qualcosa che un tempo era integro, come se il tempo le avesse consumate, per rivelare la bellezza nella loro incompiutezza. Archeologia di un’umanità probabilmente perduta ma che forse si può ricostruire.
Paolo Mastazza - © 2025 ARTE.it per Bvlgari Resort Dubai