Simurgh, l'aquila mitologica

Simurgh, l'aquila mitologica
#Art
Slavs and Tatars, Astanah (Latin), 2025, Acciaio e vetro, 105 × 75 × 18 cm | © Slavs and Tatars | Courtesy The Third Line

Slavs and Tatars è un collettivo artistico che prende il nome dai popoli che vivono in una vasta area del pianeta - l’Eurasia - “un'area a Est dell'ex Muro di Berlino e a Ovest della Grande Muraglia cinese”. Fondato nel 2006 come collaborazione tra gli artisti e designer Payam Sharifi e Kasia Korczak, il lavoro del gruppo è incentrato su tre attività: mostre, libri e conferenze-spettacolo. Questa mostra presenta un nuovo corpus di opere ispirato al Musée d'Art Moderne - Département des Aigles (1968-1972) di Marcel Broodthaers. Un museo immaginario che svolge il ruolo di parodia politica delle mostre d'arte e di parodia artistica degli eventi politici, consentendo di catturare la realtà e allo stesso tempo ciò che dietro di essa si nasconde. Slavs and Tatars intraprendono una "traduzione" inventiva dell'aquila attraverso la lente del Simurgh, un uccello mitologico profondamente radicato nel folklore turco e persiano, nelle tradizioni sufi e nella letteratura del Caucaso e dell'Asia Centrale. Se l'aquila funge da deposito per nazionalismo e impero, radicato in preoccupazioni geopolitiche, il Simurgh evoca un impero dei sensi e un dominio dell'ultraterreno, che collega la dimensione affettiva.
Veronica Azzari - © 2025 ARTE.it per Bvlgari Resort Dubai