Un gioiello arabeggiante nel cuore di Londra

Un gioiello arabeggiante nel cuore di Londra
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“La casa rifletteva la sua gioia artistica. Ogni pietra era stata oggetto della sua amorevole cura”. Scrivevano così il 26 gennaio 1899 le sorelle di Leighton in una lettera al Times. Ed in effetti, da quando fu acquistata, nel 1864, la dimora al civico 12 di Holland Park Road divenne per Frederic Leighton, il raffinato tempio della sua vita riservata e solitaria. I lavori, iniziati nel 1865, furono affidati all’architetto George Aitchison. Inizialmente, sia all’interno che all’esterno, la nuova casa si presentava semplice e sobria. Trascorsi tre anni dal completamento dell’edificio, Leighton intraprese il primo di una lunga serie di ampliamenti che proseguirono fino quasi alla sua morte. Lo stile riflette i suoi affascinanti viaggi in Turchia, in Egitto, in Siria dove il pittore selezionò per la propria casa tessuti, ceramiche e altri oggetti pregiati. Arriva da Damasco la straordinaria collezione di piastrelle che fiancheggiano le pareti della Sala Araba costruita nel 1877. Per realizzarne gli interni utilizzò come modello Palazzo Zisa, un edificio normanno di Palermo, del XII secolo. In questo ambizioso progetto furono coinvolti disegnatori e vasai, scultori e illustratori, abili mosaicisti. L’ambiente più suggestivo è forse la Silk Room concepita, con le raffinate pareti in seta verde, come una galleria destinata alla collezione di dipinti di artisti vari, da Albert Moore a George Frederic Watts, da John Singer Sargent a Lawrence Alma-Tadema.
Samantha De Martin - © 2020 ARTE.it per Bulgari Hotel London