Carnaby Street, nel cuore del mito

Carnaby Street, nel cuore del mito
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Tra cambiamento e tradizione, Londra non cessa di stupire. Capitale delle rivoluzioni del costume, della moda, della musica, la megalopoli britannica custodisce da sempre con cura le proprie icone. Carnaby Street è uno di quei luoghi che affondano le proprie radici nel mito. Quartier generale dei mods e delle lambrette a fine anni ‘50, cuore pulsante della Swinging London celebrata sulla copertina di Time Magazine nel 1966 e poi di skinhead, punk, new romantic fino alle tribù odierne dello street style, questa strada da più di sessant’anni è l'epicentro della cultura e del lifestyle nel West End londinese. Nel cuore di Soho a pochi passi da Oxford Street e Regent Street, Carnaby negli anni ha cambiato mille facce. Se le minigonne di Mary Quant non fanno più scandalo e le vetrine indipendenti di Marion Foale and Sally Tuffin hanno lasciato il posto alle boutique di brand internazionali della moda, in questo angolo di città si respira ancora l’atmosfera di quando gli Who e i Rolling Stones suonavano nei club underground del quartiere. Certo oggi Carnaby è meno alternativa di un tempo ma non è un caso che proprio da qui sia partita una nuova rivoluzione ecologista guidata dagli eredi degli Stones. Georgia e James Jagger assieme a Ty Wood e altri millennial vip come Pixie Geldof, Rita Ora e Poppy Delevigne insieme stanno promuovendo a Carnaby Street il Blue Turtle Trail, la campagna sociale per eliminare la plastica monouso dalle strade della città e favorire la diffusione della pesca eco-sostenibile nei locali e ristoranti londinesi.
Paolo Mastazza - © 2020 ARTE.it per Bulgari Hotel London