Il Rinoceronte più celebre d’Europa dipinto da Dürer

Il Rinoceronte più celebre d’Europa dipinto da Dürer
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Il Rinoceronte più celebre al mondo ha una casa anche a Londra, nella Royal Collection, e nelle sale del British Museum. Esemplari di questa celeberrima xilografia sono conservati anche in altri musei del mondo, tale era la fama che questo pachiderma d’autore riscosse nei secoli. Si tratta di una xilografia di Albrecht Dürer, artista del quale ricorrono quest’anno i 550 anni dalla nascita, divenuta straordinariamente popolare a partire dalla sua prima pubblicazione, nel 1515. Ma cosa aveva di tanto particolare il rinoceronte indiano ritratto del celebre incisore tedesco, preso a modello da diversi artisti e del quale vennero realizzate, nel tempo, ben otto edizioni a stampa? Probabilmente a sedurre il pubblico furono le sue peripezie per mare, il fascino esotico che emanava, la sua insolita presenza nell’Europa di cinque secoli fa. Il testo, sopra l’immagine dell’animale, spiega che il rinoceronte rappresentato è quello inviato da Goa a Lisbona per il re Manuele I. Il pachiderma giunse, infatti, in Portogallo a bordo del vascello Nossa Senhora de Ajuda, carico anche di spezie, dopo 120 giorni di peregrinazioni per mare. Considerato una creatura leggendaria, frutto di fantasie da scrittori e bestiari (che, non di rado, lo confondevano con l'unicorno), il rinoceronte non metteva piede in Europa dal tempo degli antichi Romani. Il re portoghese - dopo aver tenuto l’animale nel giardino del palazzo reale, esibendolo come trofeo e offrendo alla corte stravaganti divertimenti - decise di spedirlo a Roma, come dono per il Papa Leone X. Ma la nave che lo trasportava rimase coinvolta in un disastroso naufragio e lo sfortunato rinoceronte, che prima dell'imbarco era stato incatenato per esser tenuto sotto controllo, annegò tra i flutti. Dürer non ebbe modo di vedere l’animale dal vero, eppure l’artista ne fece una descrizione incredibilmente accurata sulla base della testimonianza contenuta in una lettera intercettata a Norimberga e che ne raccontava le vicissitudini. Il maestro tedesco eseguì l’incisione con la tecnica della xilografia su legno. Questo lavoro divenne molto popolare forse per l’aspetto surreale dell’animale, arricchito da caratteristiche non proprio rispondenti al vero, come il piccolo corno che spunta sulla schiena, la pelle simile ad un'impenetrabile corazza, le zampe squamose, che ricordano quelle di un rettile. Da allora, con il celeberrimo Rinoceronte di Dürer si sono confrontati i più grandi maestri, da Raffaello a Stubbs, da Salvador Dalì fino a Li-Jen Shih.
Samantha De Martin - © 2021 ARTE.it per Bulgari Hotel London