L’ironia di Banksy al Cargo Club

L’ironia di Banksy al Cargo Club
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A Shoreditch la Street Art si respira nell’aria. Trendy, vivace, creativo, il quartiere dell’East End è un laboratorio a cielo aperto dove i più interessanti talenti britannici e internazionali si sfidano a colpi di murales, adesivi e finestre dipinte. Come tele in continua evoluzione, i muri di Shoreditch cambiano faccia quasi ogni giorno. Ma c’è un luogo dove il meglio dell’Urban Art londinese non rischia di essere cancellata da nuovi graffiti né dagli imbianchini: è il cortile del Cargo Club, caffetteria di giorno e locale alla moda di notte. Dal vecchio tunnel ferroviario sono passati artisti del calibro di Eine, Bastardilla e SAM3. Opere degli spagnoli Ozmo, del francese C215 e degli israeliani Broken Fingaz Crew fanno del club una fucina di stili e uno specialissimo spazio espositivo. A renderlo una meta di culto sono però due opere di Banksy, che nel quartiere è di casa da tempo. Protette da una lastra di perspex, His Master’s Voice e Designate Graffiti Area sembrano contraddire la natura provvisoria e illegale della Street Art. Un aspetto che non sfugge al writer di Bristol: Banksy ironizza sulla questione, mettendo un poliziotto con un barboncino a guardia di questo singolare parco artistico.
Francesca Grego - © 2020 ARTE.it per Bulgari Hotel London