I Girasoli di Van Gogh, che non piacquero a Gauguin

I Girasoli di Van Gogh, che non piacquero a Gauguin
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“Il girasole è mio!” affermò una volta Vincent van Gogh, intravvedendo in quel fiore la natura transitoria delle azioni umane o forse semplicemente un inno alla vitalità della natura. Certo è che nessun altro artista è stato così strettamente associato a un fiore specifico. Nel febbraio del 1888 Vincent van Gogh si stabilisce ad Arles, nel Sud della Francia. Felice per la nuova vita nell’antica cittadina e della sua "casa gialla", Vincent si adoperò per convincere l’amico Paul Gauguin a raggiungerlo. Il sogno di Vincent era di stabilire ad Arles una piccola comunità di artisti di cui lui e l'amico sarebbero stati i mentori. E’ durante l’estate, nel periodo di attesa per l'arrivo di Gauguin, che Van Gogh inizia a dipingere la celebre serie dei Girasoli in vaso. Per decorare la stanza dell'ospite e impressionarlo, Vincent van Gogh aveva previsto di dipingere una dozzina di tele, tra cui il Vaso con quindici girasoli che oggi fa parte della Collezione della National Gallery di Londra. Gauguin arrivò nell’autunno successivo, ma a differenza di Van Gogh non trovò per niente interessante Arles e impossibile la convivenza con Vincent. Il sodalizio tra i due si interruppe bruscamente poco dopo e le loro strade si separarono per sempre. Van Gogh precipitò in un esaurimento nervoso, mentre Gauguin decise di abbandonare la Francia alla volta di Tahiti in Polinesia per cambiare il corso della propria esistenza.
Anna Bianchi - © 2020 ARTE.it per Bulgari Hotel London