Dai Kew Garden al mondo. L’avventura di una cacciatrice di fiori

Dai Kew Garden al mondo. L’avventura di una cacciatrice di fiori
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Marianne North si innamorò dei fiori ai Kew Garden. Poi iniziò a viaggiare: dal Nord America al Giappone, dall’India ai Caraibi, fino all’Australia e alla Nuova Zelanda che raggiunse su consiglio di Charles Darwin. Durante questi soggiorni ritrasse 900 specie di piante nei loro ambienti naturali, talvolta includendo animali, templi o persone. In controtendenza rispetto agli acquerelli tenui delle illustrazioni botaniche vittoriane, la “cacciatrice di fiori” realizzò dipinti a olio dai colori vibranti e di potente impatto. Dopo aver sfidato le convenzioni con i suoi viaggi in solitaria, nel 1882 divenne la prima donna a cui l’Inghilterra abbia dedicato un’intera galleria. Si trova proprio ai Kew Garden e porta il suo nome: 833 quadri sono esposti in base alla provenienza geografica, perché i visitatori possano ripercorrere le orme dell’artista e naturalista ottocentesca tra paesaggi drammatici, piante esotiche e le sfumature accese dei fiori tropicali. Ce n’è uno rimasto inedito fino a pochi anni fa quando, durante un restauro, spuntò a sorpresa da dietro un cartellone vittoriano. “Nessuna vita è così affascinante come quella della campagna inglese, e nessun fiore è così dolce o più adorabile delle primule, delle campanule e delle violette che qui crescono numerose attorno a me”, scrisse l’infaticabile viaggiatrice quando fu finalmente a casa.
Francesca Grego - © 2020 ARTE.it per Bulgari Hotel London