Il primo museum café della storia abita a Kensington

Il primo museum café della storia abita a Kensington
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Negli anni Sessanta dell’Ottocento cenare o bere un drink al museo doveva apparire un’idea alquanto bizzarra. Ma Henry Cole, direttore e fondatore del futuro Victoria and Albert Museum, era di un altro avviso. Convinto che con le sue collezioni di scienze e arti decorative il South Kensington Museum potesse rappresentare un’alternativa ai “palazzi del gin”, lo dotò di tre sale di ristoro all’avanguardia anche nel design. Dopo aver attraversato mezza città in carrozza fino a un quartiere allora denominato Brompton, i visitatori erano accolti da un rigoglioso giardino e poi da tre archi che introducevano in ambienti riccamente decorati. La sfarzosa Gamble Room brillava di maioliche invetriate ispirate al Rinascimento italiano, grandi specchi, putti intenti a cenare o a leggere i giornali. La Poynter Room era invece dominata da piastrelle e vetrate con motivi orientali come onde e pavoni. Il profumo di bistecche e lepre in salmì aleggiava tra i tavoli, invitando i visitatori a provare menu pensati per le esigenze di ogni tasca. La Green Room, infine, portava la firma di un designer destinato a fare strada. William Morris aveva solo 31 anni quando progettò il raffinato salone in stile neogotico, ma le sue idee erano già mature: dalle pareti al soffitto, rami di ulivo, decori geometrici e arabeschi floreali preannunciavano lo stile inconfondibile del movimento Arts and Crafts.
Francesca Grego - © 2020 ARTE.it per Bulgari Hotel London