Al Museo del Novecento l’arte è per tutti

Al Museo del Novecento l’arte è per tutti
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A sessant’anni dal festival FLuxus Internationale Festspiele Neuester Musik”di Wiesbaden, una mostra ripercorre il movimento nato tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta grazie all’artista, architetto lituano George Maciunas. L’obiettivo della rivoluzione estetica e sociale di Fluxus, sviluppatosi soprattutto negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone, era quello di intrecciare arti visive e performative, musica sperimentale e teatro, estirpando la divisione nelle arti e promuovendo un’arte per tutti. La mostra Fluxus, arte per tutti. Edizioni italiane dalla collezione Luigi Bonotto invita il pubblico al Museo del Novecento analizzando per la prima volta, attraverso pubblicazioni, opere e documenti, il ruolo chiave dell’Italia nell’ambito di Fluxus. L’Italia ha partecipato alla diffusione di Fluxus con significative esperienze nella produzione di “edizioni”: oggetti, cartelle di grafica, libri d’artista in diversi esemplari, opere realizzate da mecenati insieme ai protagonisti del movimento, come Eric Andersen, Joseph Beuys, George Brecht. A un’idea di arte accessibile a tutti si affianca l’idea dell’“inondazione” che si incarna nelle piccole edizioni. Piccoli oggetti che, come l’acqua, possono arrivare ovunque portando con sé la nuova visione estetica del mondo, a caratterizzare la produzione di Fluxus. Dagli anni Sessanta la Collezione Bonotto accoglie diverse testimonianze, tra opere, riviste, libri, manifesti degli artisti Fluxus. I multipli e le edizioni in mostra esplorano il cambiamento dell’opera d’arte da oggetto d’élite, destinato a pochi facoltosi intenditori, a oggetto cheap, accessibile e acquistabile da chiunque, talvolta accompagnata da un “manuale di istruzioni”.
amantha De Martin - © 2022 ARTE.it per Bulgari Milano