Programma: Mar - Dom 10 - 19.30 | Gio 10 - 22.30 | Lun chiuso
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Luogo: PAC Padiglione d'Arte Contemporanea
Indirizzo: Via Palestro 14
C’è una dimensione onirica e poetica che pervade le opere di Shirin Neshat, malgrado le tematiche. I suoi lavori, carichi di una visione critica della realtà, affrontano argomenti che riguardano l’umanità: potere, religione, razza e relazioni tra passato e presente, Oriente e Occidente. La storia individuale di Neshat - l'artista è di origini persiane - è il punto di partenza di un’indagine più ampia che tocca da vicino il mondo intero, per questo diventa universale. Le tensioni tra appartenenza ed esilio, salute e disagio mentale, sogno e realtà si riversano nelle sue opere, trovando potenza di espressione. La mostra ripercorre oltre trent’anni di carriera, attraverso quasi duecento opere fotografiche e una decina di video-installazioni che sono entrate a far parte delle maggiori collezioni museali al mondo, come quelle del Whitney Museum, del MoMA, del Guggenheim di New York e della Tate Modern.
Galtrucco, le stoffe che hanno incantato le donne del Novecento
L’esposizione intende far rivivere gli anni dell’attività dello storico negozio di tessuti milanese, attraverso un percorso narrativo che inizia negli anni Venti del Novecento, seguiti da avvenimenti storici cupi come la Seconda Guerra Mondiale, ma anche dalla ripresa economica degli anni Sessanta fino agli inizi del nuovo millennio.
Tarek Atoui: la musica che dà forma alle percezioni
Atoui esplora le proprietà acustiche e le specifiche modalità in cui elementi come il bronzo, l’acqua, il vetro e la pietra trasmettono e riflettono il suono. Utilizzando strumenti elettronici e computer costruiti ad hoc, l’artista riflette sulle odierne realtà sociali e politiche, rivelando come la musica e le nuove tecnologie costituiscano importanti aspetti dell’espressione e dell’identità.
Le infinite meravigliose forme della natura secondo Mario Ceroli
Mario Ceroli, tra gli artisti più innovativi della sua generazione, torna a stupire con opere che fondono poesia, critica sociale e sperimentazione materiale. Le sue creazioni, ispirate tanto alla tradizione quanto all’avanguardia, emergono in una tensione unica tra l’immaginario barocco di Gian Lorenzo Bernini e le visioni spaziali di Lucio Fontana.
Lungo il percorso espositivo del Museo delle Arti Decorative, è esposta una selezione di venti opere dall’ampio corpus di grafica, multipli e libri d’artista, che fanno parte del Fondo Baj, custodito dalla metà degli anni Settanta presso la Raccolta Bertarelli al Castello Sforzesco.