Rainbow. Colori e meraviglie tra arti, miti e scienza
Data di apertura: 17-feb-2023
Data di chiusura: 2-lug-2023
Programma: Lun 14.30 - 19.30 I Mar / Mer / Ven / Dom 9.30 - 19.30 I Gio / Sab 9.30 - 22.30
Biglietti: Ingresso libero
E-mail:
Luogo: Mudec
Indirizzo: Via Tortona 56
Per i bambini è un miracolo della natura, per gli scienziati un fenomeno ottico, per gli aborigeni australiani il serpente all’origine della vita: sono davvero tanti i significati dell’arcobaleno, fonte di meraviglia, ispiratore di leggende e capolavori d’arte, simbolo di integrazione sociale e messaggero di tempi migliori. Al Mudec una mostra ci invita ad immergerci tra i colori dell’iride, in viaggio nel tempo e nello spazio, tra antropologia e natura, miti antichi e opere d’arte contemporanea. Il progetto si ispira alla storica esposizione The Rainbow Show, allestita nel 1975 al De Young Museum di San Francisco in omaggio al pensiero dell’attivista afro-americana Angela Davis e all’ideale di “Rainbow Nation". Al Museo delle Culture di Milano l’installazione immersiva Arcobaleno di Laura Grisi (1968) dà il benvenuto ai visitatori avvolgendoli nella luce di uno spettro artificiale. Più in là, prismi e strumenti ottocenteschi raccontano come gli studiosi di ottica siano arrivati a comprendere i meccanismi alla base del fenomeno, mentre reperti provenienti da tutto il mondo offrono un colpo d’occhio sulla molteplicità di significati che l’arcobaleno ha assunto per i popoli della terra. Anche l’arte ha il suo spazio con opere di autori molto diversi tra loro, tutti conquistati dalla magia del colore: da Giacomo Balla a Josef Albers, da Frank Stella a Shusaku Arakawa, fino al gigantesco arcobaleno “percorribile” Spectral Passage, che l’artista lituana Aleksandra Kasuba realizzò per la mostra di San Francisco. Il finale è dedicato al regno della zoologia, con un’esperienza di realtà virtuale che indaga su come gli animali percepiscano i colori. Per tutto il corso della mostra, lo spettacolo si espande fuori dalle mura del Mudec con progetti di arte pubblica, nonché performance ed eventi al Museo di Storia Naturale e al Planetario.
Il ritorno in scena dello spettacolo che ha aperto la Stagione 2021/2022 con 12 minuti di applausi. La regia, ambientata in un inquietante presente o futuro, è firmata da Davide Livermore e si muove negli spazi monumentali ricchi di rimandi portalupiani disegnati da Gio Forma, mentre i costumi sono di Gianluca Falaschi.
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