Indirizzo: Palazzo Bagatti Valsecchi, Via Santo Spirito 7
Due artisti contemporanei, il pittore Andrea Federici e lo scultore del vetro Joan Crous, rendono omaggio ad un grande maestro dell’arte italiana del Novecento: Giorgio Morandi. Il pittore bolognese aveva fondato la sua poetica sul silenzio e sul mistero inquieto che si nasconde dietro la realtà apparente. Morandi inseriva l’elemento variabile in una realtà quasi monocolore, dove i soggetti erano ridotti ai minimi termini e dove il tempo sembrava immobile. Poeta della materia capace di far cantare la polvere dell’anima, così era Giorgio Morandi. Andrea Federici riprende dal maestro l’osservazione della realtà, mettendo però in evidenza la fitta trama dei risvolti più profondi, andando oltre il realismo tradizionale. Joan Crous condivide con Morandi scelte a più livelli: una vita sull’Appennino bolognese e un interesse artistico per forme e colori del quotidiano. Joan si sofferma sul passaggio del tempo mettendo in evidenza la fragilità del reale. Un legame - quello tra Giorgio Morandi e la contemporaneità - più volte affrontato nel corso del tempo, e che testimonia la continua attualità della poetica del grande maestro bolognese.
La mostra indaga due tematiche care al fotografo, gli orti botanici e le città, rese attraverso varie scale e dimensioni: dalle fotografie di grande e grandissimo formato a quelle di piccolo formato, fino ad arrivare ai provini a contatto originali.
Un percorso restituirà ai visitatori il processo mentale dell’artista per aiutare il pubblico a comprendere la profondità della sua pittura e la potenza enigmatica delle sue tele.
Attraverso 65 fotografie di grandi dimensioni appartenenti ai cicli più famosi della produzione di Jimmy Nelson, la mostra racconta l’evoluzione creativa dell’artista che ha trascorso la vita viaggiando per il mondo, fotografando alcune delle culture indigene più a rischio di scomparsa.
15 sculture per un progetto espositivo inedito e originale dedicato al fascino e al fortissimo imprinting creativo che la danza ebbe sul genio artistico dello scultore francese Auguste Rodin.