Dalla tavolozza alla tavola: l’origine del risotto alla milanese

Dalla tavolozza alla tavola: l’origine del risotto alla milanese
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Non fu uno chef, bensì un pittore, ad inventare il risotto alla milanese. Secondo un manoscritto conservato alla Biblioteca Trivulziana, il piatto principe della cucina meneghina affonda le sue radici nel lontano 1574. Il codice narra di un certo Mastro Valerio di Fiandra, che giunse a Milano da Lovanio per lavorare alle vetrate del Duomo in costruzione. Pare che un suo aiutante avesse il vezzo di mescolare ai colori un pizzico di zafferano, in modo da renderli più brillanti. Di lui non conosciamo che il soprannome, Zafferano appunto. Valerio di Fiandra era talmente sconcertato da predire che un giorno il ragazzo avrebbe finito per aggiungere la polvere gialla perfino al cibo che aveva davanti. Detto, fatto: il giorno delle nozze della figlia del Maestro, Zafferano mischiò la spezia al riso, che fino a quel momento era sempre stato condito con il solo burro. La leggenda vuole che gli ospiti fossero prima stupiti dal colore della pietanza, poi conquistati dal profumo e dal sapore. Insomma, la trovata del giovane artista fu un successone: di lì a poco lo zafferano sarebbe entrato ufficialmente nella cucina di Milano.
Francesca Grego - © 2020 ARTE.it per Bulgari Hotel Milano