Bambina che corre sul balcone, alla GAM lo straordinario capolavoro di Giacomo Balla

Bambina che corre sul balcone, alla GAM lo straordinario capolavoro di Giacomo Balla
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Colore, vivacità, movimento. E uno spazio pittorico tradizionale che scompare frantumandosi per lasciare il posto a un dinamismo fluido che travolge chi osserva con la sua rapidità vorticosa. Realizzato nel 1912 durante un soggiorno a Düsseldorf, e oggi alla GAM di Milano, parte della Collezione Grassi, Bambina x balcone rappresenta un cardine della ricerca di Giacomo Balla sul movimento del corpo umano. L’olio su tela, acquistato nel 1950 dal collezionista Carlo Grassi direttamente dal pittore, condensa il movimento della figlia di Balla, Luce, otto anni, in corsa sul lungo balcone della dimora romana del maestro. In occasione dei 150 anni dalla morte dell’artista, quest’opera si carica di un significato speciale. Nel dipinto l’osservatore individua una figura ripetuta all’infinito: un movimento che si sviluppa da sinistra verso destra. In basso, in forma più evidente, si riconoscono le immagini degli stivaletti della bambina, riprodotte in maniera regolare e ritmica. Il alto, con maggior fatica, si individua la capigliatura della piccola protagonista, con una treccia che ricade verso il basso. Se nella fascia centrale della tela, dipinta di azzurro, è possibile cogliere molto probabilmente la dislocazione spaziale verso destra dell’abito, la griglia di linee verticali, che resta tuttavia in secondo piano rispetto alle immagini della bambina, allude all’inferriata del balcone. La corsa di Luce viene scomposta da Giacomo Balla e rappresentata attraverso una serie di immagini in sequenza. L’immagine non è molto dissimile da una pellicola fotografica dell’epoca. D’altra parte l’influenza e la fascinazione esercitate su Balla delle cronofotografie di Etienne Jules Marey sono forti. Di stampo fotografico è anche l’inquadratura, con il taglio ai bordi laterali che lascia immaginare una continuità oltre il dipinto. Ma Bambina che corre sul balcone è anche la trasposizione in chiave futurista della lezione che il maestro ha recepito a Düsseldorf: libertà e autonomia del colore. Sono proprio i colori, saturi e vivaci, a conferire, con il loro accostamento, vitalità alla bambina in corsa. Balla realizzò dei tasselli colorati che, messi insieme, offrivano all’immagine continuità, pur scomponendo, al tempo stesso, la visione delle forme in movimento.
Samantha De Martin - © 2021 ARTE.it per Bulgari Hotel Milano