Momenti magici al Derby Club

Momenti magici al Derby Club
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Era il 1965 quando Bruno Munari e Achille Castiglioni crearono il primo manifesto del Derby Club. Di lì a poco quel buio seminterrato nei pressi dell’Ippodromo di San Siro sarebbe diventato l’indirizzo cool della notte milanese. In Via Monte Rosa si sarebbero esibiti miti della musica come Charles Aznavour, John Coltrane e Quincy Jones. E gli avventori? Da Giorgio Strehler a Mina e a Marcello Mastroianni, da Gianni Rivera a Mike Bongiorno, da Dario Fo a Bettino Craxi, il Derby è per tutti una tappa obbligata. Tra i frequentatori più assidui c’è il rapinatore, artista e scrittore Luciano Lutring, detto “il solista del mitra”. Più di una volta i clienti del locale lo vedono lasciare a metà il suo champagne e uscire precipitosamente dalla finestra per sfuggire alla polizia. Intanto il Derby è entrato nell’immaginario della città: architetti e artisti fanno a gara ad arredarlo per lasciare un pezzo di sé. I tempi sono maturi per la trasformazione: Via Monte Rosa diventa la mecca del cabaret, catalizzando attorno a sé i talenti di una città in fermento. Il figlio della guardarobiera Diego Abatantuono, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Giorgio Faletti sono gli astri di una nuova generazione di comici, cui fanno compagnia vecchie, gradite conoscenze: da Cochi & Renato a Giorgio Gaber ed Enzo Iannacci.
Francesca Grego - © 2020 ARTE.it per Bulgari Hotel Milano