Casa Necchi Campiglio, una villa esclusiva nel cuore di Milano

Casa Necchi Campiglio, una villa esclusiva nel cuore di Milano
#BulgariStories

Tra le due guerre, a Milano il bel mondo si dava appuntamento a Villa Necchi Campiglio. A pochi passi da San Babila e dal Quadrilatero d’Oro, la residenza conserva ancora l’atmosfera di quegli anni: il giardino verde e silenzioso, l’architettura razionalista di Piero Portaluppi, il lusso e le tecnologie d’avanguardia ne fanno un simbolo, oggi come allora. Se all’esterno fece sensazione la presenza di una piscina privata - la prima a Milano dopo quella comunale - anche i tre piani della villa si distinsero subito grazie a dotazioni eccezionali per l’epoca: montavivande, ascensori e citofoni interni, nonché una palestra e una sala proiezioni, testimoni di un nuovo modo di trascorrere il tempo libero. Ma chi erano i Necchi Campiglio? Le sorelle Nedda e Gigina Necchi e Angelo Campiglio, marito di Gigina, rappresentavano una borghesia industriale colta e dinamica, legata alla produzione delle macchine da cucire, dei frigoriferi e della ghisa. Originari di Pavia, affidarono il progetto della dimora milanese a Portaluppi, archistar ante litteram noto per le sue idee innovative. Ambienti raffinati dalle linee Déco e neo-settecentesche accolsero ospiti di riguardo come la principessa Maria Gabriella di Savoia e il principe Enrico d’Assia, che in casa Necchi Campiglio ebbero a disposizione appartamenti dedicati. Ricche collezioni d’arte impreziosiscono oggi la casa-museo, con opere del Novecento italiano (Boccioni, Carrà, Balla, De Chirico, Morandi) e del XVIII secolo (Canaletto, Tiepolo, Rosalba Carriera).
Francesca Grego - © 2020 ARTE.it per Bulgari Hotel Milano