L’adorata nipote di Puccini, che amava la moda

L’adorata nipote di Puccini, che amava la moda
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Giacomo Puccini la chiamava Bicchi, anche se, nel tempo, divenne Biki per tutti. Precisamente da quando il poeta Gabriele D’Annunzio trasformò il suo nomignolo da bimbetta in un soprannome esotico. “Sono solo una sarta” diceva al tempo quella che al secolo fu Elvira Leonardi Bouyeure, primus inventor del Made in Italy, testimonial di Maria Callas e stilista di icone internazionali del cinema come Sofia Loren e Brigitte Bardot. L’infanzia dorata della piccola Elvira fu caratterizzata da grandi personalità della cultura che influirono sulla sua brillante formazione. Come Giacomo Puccini, “nonno Tato”, che la nonna materna aveva sposato in seconde nozze. Da quando a Parigi aveva incontrato Robert Boyeure, collezionista d’arte e suo futuro marito, Biki entrò subito in contatto con il mondo della moda, che la stregò. Le suggestioni scaturite nell’ambiente che respirava quotidianamente, tra un viaggio e l’altro a Parigi, le suggerirono l’idea di trasformare il naturale senso estetico per l’abbigliamento in un’attività creativa. Così nel 1934 aprì la sua prima sartoria. Nell’atelier milanese di Via Senato 8, iniziarono a sfilare i modelli d’ispirazione parigina disegnati e lavorati da Gina Cicogna e da Biki, che decise di mettersi in proprio e di puntare sui prodotti destinati a vestire la donna. L’accostamento di colori (eccentrici per l’epoca) come il blu e il verde, divenne presto una prerogativa del suo stile inconfondibile.
Samantha De Martin - © 2020 ARTE.it per Bulgari Hotel Milano