La follia nell'arte

La follia nell'arte
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Maestro del 1537, Ritratto di un uomo pazzo che guarda attraverso le sue dita | © Anversa, The Phoebus Foundation

I pazzi sono ovunque. Ma i pazzi di ieri sono i pazzi di oggi? Questo autunno, il Museo del Louvre dedica una mostra alle molteplici figure del pazzo, che abbondano nell'universo artistico a cavallo tra il XIII e il XVI secolo. Il pazzo invade letteralmente l'intero spazio artistico e si afferma come figura affascinante, travagliata ed eversiva in un'epoca di rotture, non così lontane dalle nostre. Se il pazzo fa ridere e porta con sé un universo pieno di buffonate, compaiono anche dimensioni erotiche, scatologiche, tragiche e violente. Capace del meglio e del peggio, il pazzo è a sua volta colui che intrattiene, mette in guardia, denuncia, inverte i valori o addirittura rovescia l'ordine costituito. Se il folle scompare dall’arte quando trionfano la Ragione e l’Illuminismo, nel XIX secolo, il matto torna ad essere una figura con cui gli artisti si identificano: “E se il pazzo fossi io?”
Viola Canova - © 2024 ARTE.it per Bvlgari Hotel Paris