Nixon e Mao sul palcoscenico dell’Opéra Bastille

Nixon e Mao sul palcoscenico dell’Opéra Bastille
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Nixon in China | Courtesy © Opera Bastille

Nixon in China, l’opera di John Adams su libretto di Alice Goodman, torna all’Opéra Bastille dal 24 febbraio al 20 marzo 2026 nella regia di Valentina Carrasco. Presentata per la prima volta a Houston nel 1987, è considerata una delle opere più importanti del secondo Novecento e racconta, con il linguaggio ipnotico del minimalismo americano, la storica visita del presidente Richard Nixon a Pechino nel febbraio 1972. Un evento che segnò un passaggio decisivo nella diplomazia della Guerra Fredda e che Adams trasformò in un affresco teatrale fatto di potere, propaganda e intimità. La partitura combina pulsazioni ritmiche ripetute a una scrittura orchestrale ricca di citazioni e contrasti: si incontrano echi di big band jazz, ombre wagneriane, frammenti neoclassici, fino ad improvvisi bagliori lirici. L’opera si articola in tre atti. Il primo evoca l’arrivo della delegazione americana in Cina e il confronto tra due mondi lontani. Nel secondo, gli occhi del pubblico seguono Pat Nixon in una serie di visite ufficiali, tra nostalgia personale e immersione nella retorica rivoluzionaria, con l’aria di Madame Mao che si impone come uno dei momenti più virtuosistici dell’opera. Il terzo atto, invece, abbandona i toni solenni per chiudersi in modo più intimo e malinconico: i protagonisti, da Nixon a Mao, si interrogano sul senso delle loro vite e sull’eredità delle loro azioni. La regia di Carrasco, già applaudita nel 2023, si distingue per l’approccio poetico e incisivo, capace di sottolineare i linguaggi autoritari senza perdere di vista l’umanità dei personaggi. In questa nuova ripresa, l’Opéra di Parigi conferma la centralità di un titolo che è ormai parte del suo repertorio e che continua a sorprendere per la capacità di fondere cronaca politica, riflessione storica e innovazione musicale. Nixon in China si impone così come un’opera moderna che, a distanza di oltre quarant’anni dalla sua creazione, non smette di interrogare il presente attraverso la lente del passato.
Veronica Azzari - © 2025 ARTE.it per Bvlgari Hotel Paris