L’artista Raphaël Barontini reinterpreta la Storia, con un’attenzione particolare alle vicende africane e caraibiche, attraverso narrazioni fluide e dinamiche. Il suo lavoro fonde tecniche contemporanee con materiali d’archivio, esplorando la figurazione e la tradizione della pittura classica. La sua mostra al Palais de Tokyo presenta una selezione di opere recenti e creazioni inedite, tra dipinti, costumi e tessuti, esposti in una scenografia originale ispirata all’architettura del Palais Sans Souci di Haiti. L’allestimento è accompagnato da una composizione sonora del poeta e produttore musicale Mike Ladd, che arricchisce l’esperienza immersiva. La mostra propone una narrazione articolata, in cui reale e immaginario si intrecciano, offrendo una visione rinnovata degli immaginari collettivi. Il titolo, Somewhere in the Night, the People Dance, riprende un passaggio dall’opera teatrale The Tragedy of King Christophe di Aimé Césaire. Scritto nel 1963, il testo affronta le sfide della nascita di una nuova nazione haitiana dopo la lotta contro la schiavitù e il colonialismo francese nel XVIII secolo. Al centro della vicenda vi è la figura complessa di Henri Christophe, generale della rivoluzione haitiana e autoproclamato re, artefice della costruzione del Palais Sans Souci.
Leonetto Cappiello: una Belle Epoque con tocco leggero
Donne eleganti, drammaturghi, compositori, attori declamatori, musicisti in prova, spettatori e celebrità sono i protagonisti dello spettacolo che Leo Cappiello mette in scena nei suoi delicati disegni a pastello.
Più di 200 opere, tra cui 126 prestiti eccezionali dal Museo Nazionale della Cambogia, per raccontare l'arte del bronzo in Cambogia, dal IX secolo ai giorni nostri.
Schiavi militari di origine turca e caucasica, i Mamelucchi costruirono la propria leggenda sulla loro potenza guerriera. Dal 1250 al 1517, il Sultanato Mamelucco conquistò le ultime roccaforti dei Crociati, combatté e respinse la minaccia dei Mongoli, sopravvisse alle invasioni di Tamerlano e tenne a bada i minacciosi vicini turcomanni e ottomani.
La più grande mostra mai realizzata per un artista vivente: 11 sale, 400 opere esposte, in un percorso che per la prima volta presenterà al pubblico l'opera omnia di David Hockney da A Bigger Splash (1967) ai recenti After Munch: Less is Known than People Think (2023) e After Blake: Less is Known than People Think (2024).