Realtà e immaginario per Raphaël Barontini

Realtà e immaginario per Raphaël Barontini
#Exhibitions
Raphaël Barontini, Cécile Fatiman, la Princesse du Royaume du Nord, Dettaglio, 2025, Stampa su cotone, ricamo (Amal Embroideries, Mumbai) | Courtesy Raphaël Barontini e Mariane Ibrahim (Chicago, Paris, Mexico) | © ADAGP, Paris, 2025

L’artista Raphaël Barontini reinterpreta la Storia, con un’attenzione particolare alle vicende africane e caraibiche, attraverso narrazioni fluide e dinamiche. Il suo lavoro fonde tecniche contemporanee con materiali d’archivio, esplorando la figurazione e la tradizione della pittura classica. La sua mostra al Palais de Tokyo presenta una selezione di opere recenti e creazioni inedite, tra dipinti, costumi e tessuti, esposti in una scenografia originale ispirata all’architettura del Palais Sans Souci di Haiti. L’allestimento è accompagnato da una composizione sonora del poeta e produttore musicale Mike Ladd, che arricchisce l’esperienza immersiva. La mostra propone una narrazione articolata, in cui reale e immaginario si intrecciano, offrendo una visione rinnovata degli immaginari collettivi. Il titolo, Somewhere in the Night, the People Dance, riprende un passaggio dall’opera teatrale The Tragedy of King Christophe di Aimé Césaire. Scritto nel 1963, il testo affronta le sfide della nascita di una nuova nazione haitiana dopo la lotta contro la schiavitù e il colonialismo francese nel XVIII secolo. Al centro della vicenda vi è la figura complessa di Henri Christophe, generale della rivoluzione haitiana e autoproclamato re, artefice della costruzione del Palais Sans Souci.
Paolo Mastazza - © 2025 ARTE.it per Bvlgari Hotel Paris