Il Palais Galliera presenta il lavoro del designer britannico Stephen Jones, senza dubbio uno dei più grandi modisti contemporanei, dalle sue prime collezioni degli anni '80 a quelle più recenti. Al centro della mostra il tema del cappello, un accessorio di abbigliamento che qui viene elevato al rango di opera d'arte. Membro del movimento londinese “New Romantics”, è grazie ai suoi incontri nel mondo della musica, in particolare con Boy George, che Stephen Jones muove i primi passi nel mondo della moda. Collabora con l’alta moda e costruisce gradualmente stretti legami con case e stilisti di spicco: Christian Dior, Jean Paul Gaultier, Claude Montana, Thierry Mugler, Vivienne Westwood, John Galliano, Comme des Garçons, Walter Van Beirendonck, Louis Vuitton. Con quasi 400 opere, la mostra riunisce più di 170 cappelli, gli archivi (disegni preparatori, fotografie, estratti di sfilate, ecc.) nonché una quarantina di silhouette complete di abiti e cappelli.
Una partitura oscura e intensa, in cui questioni politiche, religiose e morali agitano i personaggi in preda al tormento interiore. È il Don Carlos di Giuseppe Verdi che torna all'Opéra di Parigi.
Prune Nourry ha scelto di far rivivere la tradizione del ritratto mentre scolpiva in un ambiente ancora più intimo, tra una scultrice e una modella, per modellare busti di argilla nello stile delle statue preistoriche di Venere.
Questa mostra mette in dialogo il fondo di dotazione Jean-Jacques Lebel e la collezione del Centre Pompidou con più di centoventi opere, di diversa provenienza, in un viaggio indisciplinato attraverso le passioni del XX secolo fino ai giorni nostri.