L'anima romantica di Louis Janmot

L'anima romantica di Louis Janmot
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E difficile immaginare il coinvolgimento, la costanza e la coerente forza di volontà che animò per quarantasei lunghissimi anni l’artista francese Louis Janmot. Parliamo di Poema dell’Anima un’opera che è semplicistico definire il “coronamento di una vita di lavoro”. Sì perché non solo la realizzazione di quest’opera pittorica e letteraria occupò gran parte della vita lavorativa del pittore nato a Lione nel 1814, ma in verità essa fu la rappresentazione dello spirito di un tempo, di quel romanticismo che pienamente incarnò le aspirazioni di un’intera generazione di artisti in Francia e nel mondo. Janmot, pittore dell'anima, era diverso da qualsiasi altro artista del suo tempo, ma il suo lavoro richiama quello dei suoi predecessori William Blake e di Francisco de Goya e sembra in qualche modo ricollegarsi oltremanica con i preraffaelliti. La mostra situa il Poema dell'Anima e il suo creatore al crocevia di riferimenti, influenze e movimenti tanto letterari, religiosi e filosofici quanto artistici. Costituito da due cicli composti rispettivamente da 18 dipinti e 16 disegni di grande formato e da una poesia lunga 2.814 versi e intitolata L’âme (L’anima) che le accompagna. Insieme, formano una creazione ibrida, sia letteraria che pittorica, che invita i visitatori a contemplare, ascoltare e compiere un vero e proprio viaggio iniziatico alla scoperta dei significati più profondi di questa creazione artistica. Henri Focillon, direttore del Museo delle Belle Arti di Lione dal 1913 al 1924, descrisse il Poema dell’Anima come “l'insieme più notevole, più coerente e più strano dello spiritualismo romantico”.
Veronica Azzari - © 2023 ARTE.it per Bulgari Hotel Paris