Programma: Mar 11 - 21 | Mer - Dom 11 - 19 | Lun chiuso
Biglietti: 12 € | 9 €
Luogo: Jeu de Paume
Indirizzo: 1 Place de la Concorde
La mostra alla Jeu de Paume di Parigi presenta un’esplorazione critica dell’impatto dell’intelligenza artificiale sulla produzione artistica e sulla percezione del mondo riunendo oltre 50 artisti internazionali - tra cui Trevor Paglen, Hito Steyerl, Agnieszka Kurant, Christian Marclay e Joan Fontcuberta - che utilizzano l’IA per interrogare le trasformazioni culturali, sociali ed ecologiche in atto. La mostra si articola in due sezioni principali: la prima dedicata all’IA analitica, che comprende sistemi di visione artificiale e riconoscimento facciale, e la seconda focalizzata sull’IA generativa, capace di produrre testi, immagini, suoni e video. Attraverso opere digitali, installazioni immersive, video generativi e cyanotipie, gli artisti esaminano temi come la sorveglianza tecnologica, il lavoro invisibile dei “click workers”, l’impatto ambientale dell’estrazione di dati e le nuove estetiche algoritmiche. Elementi distintivi dell’esposizione sono le “time capsule”, vetrine concepite come cabinet de curiosités, che collegano le attuali trasformazioni tecnologiche a una prospettiva storica, presentando dispositivi tecnici, fotografie e diagrammi che illustrano la genealogia dell’automazione e della computazione.
La storia di Charles Frederick Worth (1825 - 1895) e della leggendaria casa di haute couture, che lo stilista inglese aprì al numero 7 di Rue de la Paix. Una mostra che riunisce più di 400 opere - abiti, oggetti e accessori, dipinti, arti grafiche - per raccontare la storica maison.
Al White Cube di Parigi l’ultimo progetto artistico ideato da Robert Irwin prima della sua scomparsa nel 2023 presenta sculture e opere murali che riflettono la sua lunga indagine sulla percezione e sull’interazione tra luce e spazio.
Ariodante: amore, inganno e potere alla corte di Scozia
Ispirata all'Orlando furioso di Ludovico Ariosto, l’opera Ariodante di Georg Friedrich Händel, composta nel 1735 per il Covent Garden di Londra, è un esempio magistrale di opera seria barocca.
Schiavi militari di origine turca e caucasica, i Mamelucchi costruirono la propria leggenda sulla loro potenza guerriera. Dal 1250 al 1517, il Sultanato Mamelucco conquistò le ultime roccaforti dei Crociati, combatté e respinse la minaccia dei Mongoli, sopravvisse alle invasioni di Tamerlano e tenne a bada i minacciosi vicini turcomanni e ottomani.