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È un tuffo nel passato quello che propone il MACRO, in quei favolosi anni Sessanta di contestazione e senso critico, serbatoio di riflessioni e nuove tendenze che avrebbero cambiato per sempre il volto della società occidentale. Quella forse è la direzione giusta in cui guardare per attingere nuove visioni sul nostro presente. I tempi sembrano maturi per riallestire Yard, opera realizzata originariamente nel 1961 in occasione della collettiva Environments, Situations, Spaces presso la Martha Jackson Gallery di New York. Allora, nel cortile della galleria, Allan Kaprow dispose in modo casuale centinaia di pneumatici usati dai quali emergevano cinque cumuli di carta catramata che coprivano delle sculture della collezione di Martha Jackson. I visitatori erano incoraggiati a camminare sugli pneumatici e a lanciarli liberamente. L’intervento metteva in crisi l’idea del potere individuale dell’artista a favore della collettività e negava l’idea che l’opera debba necessariamente aspirare ad una condizione definitiva. È forse una chiave di lettura valida anche oggi.