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Futurismo, un'avanguardia italiana
#Exhibitions
Umberto Boccioni (Reggio Calabria, 1882 - Verona, 1916), Stati d'animo – Quelli che restano, 1911, Olio su tela, 71 x 96 cm, Milano, Museo del Novecento, Galleria del Futurismo, Donazione Ausonio Canavese (già collezione Fedele Azari), 1934

Due giorni prima dell’inaugurazione della tanto attesa mostra sul Futurismo, il movimento italiano di avanguardia di primo Novecento, arriverà a Roma l'idrovolante Macchi - Castoldi MC 72, il velivolo che tra il 1934 e il 1939 fu il detentore del record mondiale di velocità, capace di sfrecciare ad oltre 700 km all’ora. Oltre all’aereo, l’allestimento prevede molti oggetti, apparecchi radio e trasmettitori dalle Officine Marconi, mobili e abiti futuristi che testimonieranno l’incredibile modernità del movimento fondato da Filippo Tommaso Marinetti. Le opere in arrivo sono davvero molte. Dal MoMA di New York uno dei grandi capolavori di Giacomo Balla, quella Lampada ad Arco (1909-1911) che Umberto Boccioni non volle esporre a Parigi alla prima mostra futurista alla Galerie Bernheim-Jeune che il 7 febbraio del 1912 sconvolse la Ville Lumière. Ma i grandi prestatori saranno i musei italiani. Molti capolavori provengono dai depositi della stessa GNAM e dalle collezioni milanesi. Il Museo del Novecento di Milano presterà le prime versioni del trittico Stati d’Animo di Umberto Boccioni (1911). Dalla GAM di Milano arriverà la splendida Bambina che corre sul balcone (1912) di Giacomo Balla, mentre dal Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco giungerà un bell'autoritratto a tempera e pastello su carta di Boccioni del 1909. Tra i grandi prestatori il MART di Rovereto da dove arriveranno 18 opere tra cui la più preziosa è certamente Ballerina (1913) di Gino Severini.  Grandi aspettative dunque per una mostra che intende celebrare il genio italiano.
Paolo Mastazza - © 2024 ARTE.it per Bvlgari Hotel Roma