Xu Zhen, la pittura come ecosistema

Xu Zhen, la pittura come ecosistema
#Exhibitions
Instant Contemplation | Courtesy ShanghART M50

Un clic, un respiro lungo: tra percezione accelerata e pensiero che rallenta si apre il campo d’azione di Xu Zhen. La mostra mette alla prova l’idea di “ecosistema come medium”, dove il termine non indica solo natura, ma anche storia, geografia politica, apparati ideologici e tecnologie. Al centro c’è la pittura cinese, riattivata non come revival ma come dispositivo contemporaneo: una grammatica capace di connettere modi del vedere e sistemi di valore. Quattro capitoli tracciano una progressione nitida. Giant convoglia energia rituale attraverso gesto e inchiostro, trasformando il vaso in microcosmo. Shan Shui riscrive il paesaggio come topologia di dati esplorabile, un terreno digitale che si attraversa più che si contempla. Mist fa affiorare il tempo nella materia - la seta come traccia vivente -, mentre Enlightenment accosta immagini d’attualità alla tradizione dello satori zen, suggerendo cortocircuiti tra cronaca e rivelazione. L’operazione non è filologica: è una riconfigurazione del sistema pittorico cinese, un'architettura operativa per il presente, capace di parlare ad un orizzonte globale. In un’epoca segnata da crisi ecologiche, rivoluzioni tecniche e mappe geopolitiche mobili, Xu Zhen mostra come quel reticolo di cosmologia, ordine spazio-temporale e procedure artigianali possa diventare strumento per ripensare cultura e immaginario. La contemplazione, qui, non si oppone alla velocità: la attraversa, la dilata, la rende nuovamente produttiva.
Viola Canova - © 2025 ARTE.it per Bvlgari Hotel Shanghai