La definizione di Bali "isola degli Dèi" è confermata non solo dal tipo di religiosità che scandisce la vita quotidiana dei suoi abitanti, ma anche dall’innumerevole presenza di templi che ne caratterizzano tutto il territorio. Nascosto nella foresta o in pieno centro, ogni tempio porta con sé una storia, una leggenda o una tradizione che contribuisce al grande puzzle della cultura locale. Ne è un esempio il Tempio Kebo Edan, che svolge un ruolo importante di unificatore delle credenze di Shiva e Bhairawa a Bali. Il nome Kebo Edan, bufalo pazzo, deriva dalla statua di un toro nel cortile del tempio. L’animale è Nandi, guardiano della dimora di Shiva e suo accompagnatore che però in questo caso sembra arrabbiato verso la statua di Shiva Bhairawa che è raffigurata mentre esegue gli insegnamenti di Bhairawa. Ma l’attrazione maggiore del tempio è il monumentale Shiva Bhairawa alto 3.6 metri, una imponente scultura con il volto poco riconoscibile, le gambe avvolte da serpenti, che sembra danzare su un cadavere. Si pensa che questa statua risalga alla metà del XIV secolo d.C. e che rappresenti un'incarnazione di Shiva. Il famoso gigante di Pejeng si trova nel suo padiglione appositamente costruito lungo il lato Sud-Ovest del complesso, adiacente ad un sinuoso albero di frangipani consumato dalle intemperie.
Pura Sada Kapal: il tempio che cambia per la fede e per i secoli
Le vicissitudini legate alla sua distruzione per un terremoto e la sua ricostruzione dovuta alla fede degli abitanti del villaggio in cui si trova, ne fanno un luogo dalla storia e dall’aspetto affascinante e unico.
Scritto dallo studioso balinese I Made Bandem e dallo storico dell'arte americano Bruce W. Carpenter, questo splendido studio sulle maschere come antica forma d'arte è un libro riccamente illustrato, con oltre 1000 immagini a colori del fotografo Doddy Obenk.
Un museo particolare, destinato a preservare il patrimonio culturale del Nord di Bali e la cui collezione, costituita da statue, sarcofagi, armi e altri cimeli, è prevalentemente dovuta alle donazioni della famiglia del re Buleleng Ki Gusti Anglurah Panji Sakti.