Programma: Lun / Mer / Sab / Dom 11 - 19 | Gio 11 - 21 | Mar chiuso |
Biglietti: 9 € | 6 €
E-mail:
Luogo: Cité de l'architecture et du patrimoine
Indirizzo: 1 Place du Trocadéro
Con il suo trionfo di linee, ornamenti e motivi floreali, lo stile Art Déco ha viaggiato dalla Francia al Nord America influenzando l'architettura, l'arredamento, lo stile di vita e il gusto al di là dell’Oceano. Negli ultimi due decenni del XIX secolo, l'École des Beaux-Arts di Parigi ha formato un centinaio di architetti americani e canadesi giunti in Francia alla ricerca della composizione e dell'ornamento perfetto e sbarcati in Nord America con un bagaglio Art Déco da applicare alla costruzione di edifici e città americane. I contatti tra Francia e America sono culminati nel 1925 con l'Esposizione Internazionale delle Arti Decorative e Industriali quando una delegazione americana di 104 membri venne mandata dal Dipartimento di Stato per il Commercio a osservare questo “nuovo stile” decisamente moderno. Allo stesso tempo, la Francia affidò all'Art Déco una missione diplomatica, rivendicandone la paternità e assicurandone la diffusione. Un viavai di architetti francesi, come Paul Cret, Jacques Greber, Jacques Carlu, impegnati a costruire nel continente americano, caratterizzò gli anni Venti. L’esposizione Art Déco France-North America, in corso fino al 6 marzo presso la Cité de l'architecture et du patrimoine, mostra come l’architettura sia stata la chiave di volta di tutte le arti, portando a sviluppi stilistici in molte professioni. Pittori, scultori, interior designer, fabbri accompagnarono questa nuovissima architettura sublimandola. Sulla stessa scia anche la moda, i gioielli e le stoviglie si ispirarono a questo nuovo stile le cui linee semplici e fluide contrastavano con il precedente periodo Art Nouveau. Una straordinaria fioritura frutto di un reciproco scambio si interrompe nel 1929 quando gli architetti francesi sono costretti a fare ritorno in Francia. Con un percorso inedito, incentrato sull'architettura, ma che abbraccia anche la vita culturale e artistica di questo periodo brulicante, la mostra riflette il dialogo incessante tra Francia e America intorno allo stile Art Déco.
Amore, ingranaggi e rivoluzione: Niki, Jean e Pontus al Grand Palais
Il Grand Palais celebra la travolgente alchimia creativa tra Niki de Saint Phalle e Jean Tinguely, guidati dallo sguardo visionario di Pontus Hultén. Un viaggio tra opere iconiche e materiali inediti, tra macchine ribelli, corpi colorati e poesia meccanica. Un omaggio a un trio che ha riscritto le regole dell’arte nel cuore del Novecento.
L’Opéra national de Paris accoglie una nuova produzione di Aida, capolavoro di Giuseppe Verdi, firmata dalla regista e artista visiva iraniana Shirin Neshat. In scena dal 24 settembre al 4 novembre 2025, con sottotitoli in francese e inglese, propone una rilettura intima e politica del dramma, sospeso tra amore, potere e identità.
George Condo, il volto inquieto del tempo presente
Il Musée d’Art Moderne di Parigi dedica a George Condo la più grande retrospettiva mai realizzata sull’artista americano. Con oltre 200 opere, il percorso esplora quarant’anni di pittura, disegno e scultura tra umorismo, inquietudine e riflessioni sulla condizione umana.
Con Antigone, Pascal Dusapin firma una nuova opera a metà tra uno spettacolo teatrale e un concerto drammatico, presentata in prima assoluta alla Philharmonie de Paris. Sotto la direzione di Klaus Mäkelä e la regia di Netia Jones, la tragedia sofoclea prende vita con un linguaggio musicale contemporaneo ed una messa in scena essenziale.