Africa Rising II, presentata per la prima volta al pubblico francese dal 22 maggio al 10 settembre 2025 nel Jardin des Tuileries, è la nuova versione della monumentale scultura di Barbara Chase-Riboud concepita originariamente nel 1997 per commemorare i quattrocento afro-americani le cui spoglie furono rinvenute a Manhattan sotto Wall Street. La scultrice americana-francese, nata nel 1939 a Philadelphia e residente a Parigi dal 1961, riprende qui il suo monumento storico rendendolo accessibile, lontano dalle restrizioni di sicurezza che relegarono la versione di New York all’interno di un edificio federale protetto. L’opera, realizzata in bronzo con la tecnica della fusione a cera persa e arricchita da inserti di fibra, si erge nel giardino parigino evocando un’energia primordiale e ancestrale, una figura alata che fonde la potenza della Winged Victory of Samothrace con le travolgenti forme biomorfiche che caratterizzano il linguaggio materico dell’artista. Africa Rising II non è solo una riedizione: è un’evoluzione furiosa, rigenerata, una figura che emerge dalla tragedia dell’umanità schiavizzata per trasformarsi in simbolo di riscatto, bellezza e trascendenza. La scultura si inscrive in un momento cruciale della carriera di Chase-Riboud, che negli ultimi anni ha visto un’ampia retrospettiva a Parigi, articolata tra otto istituzioni di rilievo - tra cui Louvre, Centre Pompidou, Musée d’Orsay e Palais de Tokyo - con l’intento di rendere visibile e integrare la sua produzione ibrida che unisce scultura, poesia e narrazione letteraria. Sotto l’egida del Louvre, l’installazione di Africa Rising II nel giardino segna un traguardo emozionale: un’opera pubblica e accessibile, capace di connettere il visitatore ad una memoria collettiva di dolore e speranza. A tre decenni di distanza dalla sua prima apparizione, la forma scultorea acquisisce ora una densità simbolica nuova, rinsaldando l’impegno di Chase‑Riboud nel raccontare storie spesso negate o ignorate, che nel suo lavoro convogliano esperienze storiche, trame letterarie, voci silenziate e risonanze poetiche. Africa Rising II non è un monumento funebre, ma un monumento alla resilienza, un’arca di storia collettiva che invita a guardare nella ferita della memoria per trovare bellezza, energia e risveglio morale.
In questa esposizione con una quarantina di artisti - da Auguste Rodin a Duane Hanson, da Georg Baselitz ad Ana Mendieta, da David Hammons a Marlene Dumas, da Arthur Jafa ad Ali Cherri - che attraverso la pittura, la scultura, la fotografia, il video e il disegno, esplorano i legami tra il corpo e la mente nell'arte contemporanea.
Amore, ingranaggi e rivoluzione: Niki, Jean e Pontus al Grand Palais
Il Grand Palais celebra la travolgente alchimia creativa tra Niki de Saint Phalle e Jean Tinguely, guidati dallo sguardo visionario di Pontus Hultén. Un viaggio tra opere iconiche e materiali inediti, tra macchine ribelli, corpi colorati e poesia meccanica. Un omaggio a un trio che ha riscritto le regole dell’arte nel cuore del Novecento.
La mostra presenterà oltre 170 opere di arte cinese risalenti principalmente al XVIII e XIX secolo dalle collezioni di Adolphe Thiers e Adèle de Rothschild. Rotoli, pagine di album, incisioni, stampe, porcellane, giade, lacche e preziosi oggetti d'arte in avorio, bronzo o legno intarsiati con gemme e madreperla.
Più di 200 opere, tra cui 126 prestiti eccezionali dal Museo Nazionale della Cambogia, per raccontare l'arte del bronzo in Cambogia, dal IX secolo ai giorni nostri.