Tra mito e mutazione: Nicholas Grafia reinventa il blu

Tra mito e mutazione: Nicholas Grafia reinventa il blu
#Exhibitions
Nicholas Grafia, We Fade to Grey (Black&Blue), 2024, Acrilici, pigmenti e carboncino su tela, 100 × 85 cm | Courtesy Nicholas Grafia

Nelle sale della Hua International, corpi cangianti si trasformano sotto pennellate fluo. Shades of Blue, nuova personale di Nicholas Grafia, apre una riflessione sul colore come emozione incarnata e dispositivo narrativo. Nato nelle Filippine da madre asiatica e padre afroamericano, l’artista costruisce scenari pittorici dove identità fluide, memoria diasporica e culture marginali si intrecciano in racconti visionari. Il blu, citazione da Lana Del Rey ma anche eco di Matisse, Mystica e folklore asiatico, diventa il codice per indagare dolore, migrazione e metamorfosi. Figure ibride - mascherate, sdoppiate, ambigue - abitano tele e performance come apparizioni sospese tra reale e mitico. Nei suoi lavori, Grafia alterna piccoli disegni a penna e grandi quadri dalla forte carica emotiva, mescolando cultura pop, spiritualità e affetti queer. Un archivio poetico del non detto e dell’invisibile, in cui l’immagine è soglia, non definizione.
Viola Canova - © 2025 ARTE.it per Bvlgari Hotel Beijing