Dvořák a New York: la sinfonia del Nuovo Mondo

Dvořák a New York: la sinfonia del Nuovo Mondo
#Music
Dvořák in New York | Courtesy Palais Garnier

Il Palais Garnier ospita un appuntamento della serie Midi musical curata dall’Orchestre de Paris: un programma intitolato Dvořák a New York che propone un’ora di musica cameristica e sinfonica. In programma i quintetti per fiati di Pavel Haas e Endre Szervánszky, e un omaggio a Dvořák con l’arrangiamento per strumenti a fiato del celebre Quartetto in fa maggiore op. 96 “American”, ribattezzato per l’occasione "quintetto". Questo breve concerto rappresenta un modo efficace e raffinato di introdurre l’ascoltatore al linguaggio musicale del compositore ceco. Antonín Dvořák (1841 - 1904) fu una figura centrale del nazionalismo musicale romantico. Nato in Boemia, attivo tra folklore slavo e ambizioni internazionali, divenne direttore del National Conservatory of Music of America a New York tra il 1892 e il 1895. In quel periodo compose due dei suoi capolavori più noti: la Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95, chiamata “Dal Nuovo Mondo”, e il Quartetto in fa maggiore op. 96 “American”, scritto a Spillville, Iowa, durante un soggiorno estivo con la famiglia. La Sinfonia “Dal Nuovo Mondo” è uno degli esempi più riusciti di sinfonismo romantico europeo contaminato da suggestioni americane. Commissionata dall’Orchestra Filarmonica di New York e composta tra dicembre 1892 e maggio 1893, questa sinfonia evoca spiritual afroamericani e melodie ispirate alla musica dei nativi d’America, ma sempre filtrate attraverso il linguaggio armonico e la forma sinfonica europea. Il celebre secondo movimento Largo contiene un tema pastorale, spesso associato alla nostalgia della casa - il famoso “Going Home” - mentre l’incedere ritmico del terzo movimento si ispira alle danze ceche, segno della doppia identità di Dvořák. Il finale riunisce tutti i temi in un’allegoria dipinto sinfonico grandiosa: un dialogo tra Vecchio e Nuovo Mondo incarnato in composizione. La serata parigina offrirà dunque sia un momento stretto nel microcosmo cameristico, con musiche di autori del Novecento centrale, sia lo sguardo epico aperto dalla sinfonia d’impronta americana. Per il pubblico sarà un invito non solo a riscoprire Dvořák, ma anche a comprendere il suo ruolo di ponte tra culture e continenti, nel segno di un sinfonismo sempre attuale e sorprendentemente moderno.
Paolo Mastazza - © 2025 ARTE.it per Bvlgari Hotel Paris