Tina Modotti, fotografa ribelle

Tina Modotti, fotografa ribelle
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Originaria del Nord Est italiano nel 1896, Tina Modotti (Udine, 17 agosto 1896 - Città del Messico, 5 gennaio 1942), è stata un’artista, attivista politica e attrice italiana considerata una delle più grandi fotografe dell'inizio del XX secolo. La sua vita fu segnata da alcuni degli eventi storici più importanti dell’inizio del Novecento: l'emigrazione degli europei in America, la nascita del cinema muto negli Stati Uniti, i movimenti agrari post-rivoluzionari in Messico, l’ascesa del muralismo politico, il recupero della cultura indigena messicana, l’emancipazione delle donne nella sfera pubblica, l’opposizione tra stalinisti e trotskisti dopo la Rivoluzione Russa del 1917 e la Guerra Civile Spagnola. Tina Modotti venne introdotta alla pratica della fotografia grazie a Edward Weston; sin dagli albori la sua opera, sviluppò una visione molto personale, che superò l'insegnamento formale per divenire un linguaggio capace di affrontare le grandi sfide politiche e sociali di cui l’artista italiana fu testimone e protagonista. Dopo un breve soggiorno a San Francisco e a Los Angeles, la Modotti andò a vivere in Messico, dove partecipò al “rinascimento messicano” e all'effervescenza culturale post-rivoluzionaria. Espulsa nel 1930 a causa del suo impegno politico con il partito comunista, la Modotti visse poi in Unione Sovietica e dopo la metà degli anni trenta in Spagna dove partecipò alla Guerra Civile gestendo ospedali militari e organizzando numerose azioni di propaganda. Nel 1942 morì a Città del Messico dove si era rifugiata dopo la sconfitta dei repubblicani spagnoli nel 1939.
Veronica Azzari - © 2024 ARTE.it per Bulgari Hotel Paris