In attesa dei Giochi Olimpici e Paralimpici che si terranno a Parigi nel 2024, il Palais Galliera si interroga sul ruolo dell'abbigliamento nella pratica delle attività fisiche e sportive, sul suo rapporto con il corpo e il movimento, nonché sulle conseguenze sociali della sua evoluzione. Ricco di circa 200 opere, questo percorso espositivo traccia, attraverso le collezioni del museo, una storia della moda dal Settecento ai giorni nostri, e sviluppa parallelamente un tema trasversale dedicato al corpo in movimento. L'abbigliamento progettato nel corso dei secoli per l'attività fisica e sportiva viene confrontato con l'abbigliamento di tutti i giorni. Questo dialogo mette in discussione le nozioni di specializzazione dell'abbigliamento sportivo, l'adattamento alla fine del XIX secolo degli abiti femminili per la pratica fisica, la mascolinizzazione dell'abbigliamento femminile o l'introduzione dell'abbigliamento sportivo nel guardaroba quotidiano. Infine, viene evidenziata l'evoluzione del corpo, in particolare quello atletico, e il modo in cui esso viene valorizzato dall'abbigliamento, per comprendere meglio come la liberazione del corpo attraverso l'attività fisica abbia contribuito all'evoluzione delle mentalità e dei canoni di bellezza.
Una mostra dedicata a Gabrielle Hébert (1853 - 1934), fotografa francese di origine tedesca e moglie del pittore Ernest Hébert. Attiva tra il 1888 e il 1908, Gabrielle documentò la vita quotidiana a Villa Medici a Roma, dove il marito era direttore dell'Accademia di Francia.
Schiavi militari di origine turca e caucasica, i Mamelucchi costruirono la propria leggenda sulla loro potenza guerriera. Dal 1250 al 1517, il Sultanato Mamelucco conquistò le ultime roccaforti dei Crociati, combatté e respinse la minaccia dei Mongoli, sopravvisse alle invasioni di Tamerlano e tenne a bada i minacciosi vicini turcomanni e ottomani.
Una mostra con oltre 300 opere per raccontare l'universo polverizzato dell'Art Brut attraverso la collezione donata da Bruno Decharme al Museo Nazionale d'Arte Moderna del Centre Pompidou.
Più di 200 opere, tra cui 126 prestiti eccezionali dal Museo Nazionale della Cambogia, per raccontare l'arte del bronzo in Cambogia, dal IX secolo ai giorni nostri.