Affreschi buddhisti, miniature imperiali e leggende antiche si mescolano a visioni urbane e sogni contemporanei nella prima mostra personale di Bian Kai da INKstudio. L’artista cinese, nato a Liaoning nel 1981, rilegge miti e testi classici come il Classico dei Monti e dei Mari e La sorgente dei fiori di pesco per costruire parabole visive che parlano al presente. Le sue opere - dipinti monumentali, paraventi narrativi e tavole policrome - non illustrano ma evocano. Ogni immagine è una performance pittorica, un artificio che trasforma le fonti tradizionali in nuovi mondi simbolici. Tra i lavori in mostra spiccano Next Stop: Peach Blossom Spring (2024), The Unbound Journey (2022) e Peach Blossom Spring: Arcadia as Unfinishable (2016), espressioni di un linguaggio visivo che intreccia estetica, spiritualità e ricerca filosofica. Un viaggio tra religione, arte e narrazione che apre scenari inediti per il presente.
La presenza nell'assenza, nell'arte di Chiharu Shiota
Le opere in mostra approfondiscono uno dei temi centrali della ricerca di Chiharu Shiota, "la presenza nell'assenza", rasformando il concetto di "vuoto" della filosofia orientale in meditazioni visive, tangibili e tattili.
La bellezza classica senza tempo nei film di Yang Fudong
Per la sua mostra istituzionale più completa fino ad oggi, Yang Fudong presenterà un film che intende contenere una realtà complessa, insieme reale e costruita. Ispirato dalla sua infanzia nella periferia orientale rurale di Pechino, questo lavoro intreccia elementi del passato e del presente, pubblici e personali.
L’artista cinese esplora i temi dell’identità e della mascolinità con uno stile ironico e visionario. In mostra un trittico monumentale e due opere che fondono surrealismo, critica sociale e riflessione autobiografica.