La scultura di Liang Hao

La scultura di Liang Hao
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“Nel mio lavoro gioco sempre e sfrutto i punti di forza della pittura tradizionale cinese. Ma sto anche guardando al cinema, alla letteratura e alla filosofia, e utilizzo queste basi per rompere alcuni dei limiti della pittura antica” con queste parole Liang Hao riassume in maniera egregia il percorso della sua ricerca. Figlio d’arte, Hao è cresciuto con il padre della sua madrina, un noto collezionista di arte cinese che aveva studiato con Zhang Daqian, l'artista cinese forse più importante del ventesimo secolo. Poi il salto in America. Ad accoglierlo la Detroit degli anni ’80. Mentre in Cina prevaleva la tradizione sovietica della scultura realista socialista, il Nord America era nel pieno della stagione dell’edonismo reaganiano. Negli Stati Uniti Liang Hao ha avuto grande libertà nell’uso dei materiali creativi e dei linguaggi. In quegli anni ha iniziato ad approfondire la relazione tra la sua eredità asiatica, l'esperienza individuale e la creazione artistica. Nella sua prima mostra personale in un luogo istituzionale a Pechino, Liang Hao presenta una serie di sculture che ha creato da quando è tornato in Cina nel 2009. Si tratta di lavori che indagano il linguaggio della scultura modernista in una nuova chiave personale ed originale.
Viola Canova - © 2024 ARTE.it per Bulgari Hotel Beijing