Soglie: permanenza e passaggio

Soglie: permanenza e passaggio
#Exhibitions
Atefeh Majidi Nezhad, Revision The Wall Series, WALL 3, 2023 | Courtesy © the Artist

Una soglia non è mai un semplice passaggio. È un confine sottile tra mondi, una linea abitabile che racchiude trasformazione e permanenza, tensione e quiete. Nella mostra Architectures of the In-Between, ospitata dalla Aisha Alabbar Gallery di Dubai, tre artiste con radici nell’architettura affrontano proprio questa zona liminare, dove lo spazio si fa racconto, esperienza, corpo. Nevine Hamza, Atefeh Majidi Nezhad e Layla Juma mettono in scena una riflessione visiva sullo spazio vissuto e sul ruolo dell’architettura come memoria incarnata. Ogni opera si muove tra disciplina e libertà, geometria e sogno, attivando una conversazione silenziosa tra materiali, strutture e identità. Hamza traduce concetti metafisici in superfici contemplative, dove elementi architettonici fluttuano in paesaggi sospesi tra terra e cielo. Le sue opere sono mappe interiori, espressioni visive di una ricerca sulla spiritualità degli spazi, concepiti come entità vive capaci di evocare stati d’animo e ricordi. Majidi Nezhad lavora sulla memoria dello spazio come segno del corpo e dell’assenza. I suoi tessuti sospesi, ispirati a tradizioni domestiche e rituali collettivi, ridefiniscono l’idea di gravità e di struttura. Attraverso materiali leggeri e trasparenti, costruisce un’architettura effimera in cui il privato diventa luogo comune. Juma invece adotta una grammatica geometrica rigorosa per esplorare i codici sottesi alla percezione. Le sue installazioni sono partiture visive in cui la ripetizione e la variazione danno forma a sistemi complessi, riflettendo su ordine, caos e possibilità di allineamento tra elementi diversi. Insieme, le tre artiste propongono un’idea di architettura che non separa ma connette, che non impone ma suggerisce. Una visione in cui lo spazio è un organismo sensibile, attraversato da tempo, memoria e relazioni. Il “tra” del titolo diventa allora non solo interstizio, ma linguaggio condiviso, in grado di raccontare la profondità dell’esperienza umana.
Veronica Azzari - © 2025 ARTE.it per Bvlgari Resort Dubai