Ana Escobar Saavedra, la natura ciclica del tempo

Ana Escobar Saavedra, la natura ciclica del tempo
#Art
Ana Escobar Saavedra, It Starts Where It Ends, 2025 | © Ana Escobar Saavedra | Courtesy 421 Art Gallery, Dubai

Nella sua prima mostra personale, Ana Escobar Saavedra affronta il tema dell’identità come processo fluido e stratificato. It Starts Where It Ends, ospitata presso il 421 Arts Campus di Abu Dhabi, propone una riflessione sulla natura ciclica dell’esistenza, dove l’inizio e la fine si confondono in un continuum di esperienze e significati. Al centro della ricerca dell’artista colombiana vi è la dualità linguistica dei verbi spagnoli “ser” ed “estar”, entrambi traducibili con “essere” ma distinti tra l’essenza permanente e lo stato temporaneo. Questa distinzione guida l’esplorazione di Escobar Saavedra, che attraverso materiali come marmo e granito - tradizionalmente associati alla durabilità - scolpisce forme che evocano la vulnerabilità della pelle umana, con le sue cicatrici e mutazioni. Le opere in mostra interrogano anche il rapporto tra individuo e istituzioni, rielaborando documenti ufficiali, certificati e reliquiari in oggetti che mettono in discussione la permanenza dei sistemi di identificazione. Attraverso questi artefatti, l’artista invita a riflettere su come la nostra identità sia influenzata tanto dalla memoria personale quanto dalle strutture burocratiche. Il titolo della mostra, It Starts Where It Ends, sottolinea la natura ciclica del lavoro di Escobar Saavedra e richiama la struttura palindroma del suo nome, “Ana”, simbolo di un’identità che si rinnova continuamente. La mostra fa parte del 421 Artistic Development Program, un’iniziativa che supporta artisti emergenti negli Emirati Arabi Uniti, offrendo loro l’opportunità di sviluppare un corpus di opere coerente per la loro prima esposizione personale.
Veronica Azzari - © 2025 ARTE.it per Bvlgari Resort Dubai