L’art dégénéré : Le procès de l’art moderne sous le nazisme
Data di apertura: 18-feb-2025
Data di chiusura: 25-mag-2025
Programma: Mar - Ven 10.30 - 18 | Sab - Dom 9.30 - 18 | Lun chiuso
Biglietti: 16 €
Luogo: Musée Picasso
Indirizzo: 5 Rue de Thorigny
Ripercorrere la memoria, esplorando l’attacco metodico che il regime nazista mise in campo contro l’arte “degenerata” - che poi sarebbe stata l’arte modernatout court. È questo il tema che affronta, per la prima volta in Francia il Musée National Picasso di Parigi con la mostra temporanea Arte degenerata. Il processo all'arte moderna sotto il nazismo. Punto di partenza per questo doloroso racconto la mostra di propaganda Entartete Kunst (Arte degenerata), organizzata nel 1937 a Monaco di Baviera, che mise alla berlina più di 600 opere di un centinaio di artisti, rappresentanti delle diverse correnti dell'arte moderna, da Otto Ten a Ernst Ludwig Kirchner, da Da Vassily Kandinsky a Emil Nolde, da Paul Klee a Max Beckmann, in una messa in scena studiata per suscitare disgusto nel visitatore. L'esposizione consente di mostrare la portata dell'estetica e degli artisti presi di mira. Ogni opera è quindi una testimonianza diretta di questa storia e della vita degli artisti che ne sono stati toccati. La mostra presenterà artisti di spicco come George Grosz, Paul Klee, Oskar Kokoschka e Vassily Kandinsky, o addirittura Vincent Van Gogh e Pablo Picasso.
All'inizio del secolo, Berthe Weill si è impegnata a sostenere gli artisti con lo slogan "Place aux jeunes" ("Fate largo ai giovani"), che era stampato sui suoi biglietti da visita. Da Picasso a Modigliani, Weill ha preso parte al riconoscimento del Fauvismo.
Una mostra con oltre 300 opere per raccontare l'universo polverizzato dell'Art Brut attraverso la collezione donata da Bruno Decharme al Museo Nazionale d'Arte Moderna del Centre Pompidou.
La mostra presenterà oltre 170 opere di arte cinese risalenti principalmente al XVIII e XIX secolo dalle collezioni di Adolphe Thiers e Adèle de Rothschild. Rotoli, pagine di album, incisioni, stampe, porcellane, giade, lacche e preziosi oggetti d'arte in avorio, bronzo o legno intarsiati con gemme e madreperla.
Schiavi militari di origine turca e caucasica, i Mamelucchi costruirono la propria leggenda sulla loro potenza guerriera. Dal 1250 al 1517, il Sultanato Mamelucco conquistò le ultime roccaforti dei Crociati, combatté e respinse la minaccia dei Mongoli, sopravvisse alle invasioni di Tamerlano e tenne a bada i minacciosi vicini turcomanni e ottomani.