Al Musée du Luxembourg di Parigi, dal 17 settembre 2025 all’11 gennaio 2026, si tiene la mostra Soulages. Une autre lumière dedicata alle opere su carta di Pierre Soulages. Presentata grazie a prestiti eccezionali dal Musée Soulages di Rodez e organizzata dalla Réunion des musées nationaux - Grand Palais, l’esposizione riunisce circa 130 lavori realizzati tra gli anni Quaranta e i primi Duemila, molti dei quali inediti o raramente presentati al pubblico. L’artista, universalmente noto per i suoi ampi outrenoir, rivela qui una pratica più intima e spontanea, in cui inchiostro, brou de noix, gouache e acrilico dialogano con la luce in una relazione diretta con la materia e il gesto. L’allestimento accompagna il visitatore in un percorso cronologico che evidenzia la coerenza di un linguaggio visivo fondato sul contrasto tra nero e luce e mette in luce la carta non come supporto secondario, ma come spazio creativo autonomo. Questi fogli testimoniano l’arte di Soulages come esperienza di azione e pensiero, non preparazioni ma opere che interrogano lo spazio visivo, offrendo uno sguardo alternativo sulla sua poetica e invitando a una riflessione sulla centralità della pratica grafica nel suo percorso. Il risultato è una mostra che cambia la percezione dell’opera di Soulages, presentandolo non solo come Maestro dell’abstract nero su tela, ma anche come innovatore nella dimensione del fare su carta.
Con Antigone, Pascal Dusapin firma una nuova opera a metà tra uno spettacolo teatrale e un concerto drammatico, presentata in prima assoluta alla Philharmonie de Paris. Sotto la direzione di Klaus Mäkelä e la regia di Netia Jones, la tragedia sofoclea prende vita con un linguaggio musicale contemporaneo ed una messa in scena essenziale.
Il Grand Palais ospita una straordinaria esperienza immersiva in realtà virtuale ispirata all’universo visionario di Henry Darger. Tra animazioni, suoni e ricostruzioni scenografiche, l’opera esplora i confini tra arte marginale e tecnologia. Un viaggio poetico nella mente di uno degli artisti più misteriosi del Novecento.
George Condo, il volto inquieto del tempo presente
Il Musée d’Art Moderne di Parigi dedica a George Condo la più grande retrospettiva mai realizzata sull’artista americano. Con oltre 200 opere, il percorso esplora quarant’anni di pittura, disegno e scultura tra umorismo, inquietudine e riflessioni sulla condizione umana.
L’Opéra national de Paris accoglie una nuova produzione di Aida, capolavoro di Giuseppe Verdi, firmata dalla regista e artista visiva iraniana Shirin Neshat. In scena dal 24 settembre al 4 novembre 2025, con sottotitoli in francese e inglese, propone una rilettura intima e politica del dramma, sospeso tra amore, potere e identità.