Il ritorno di Jamiroquai in Europa segna uno dei momenti musicali più significativi dell’autunno 2025. La band britannica, capitanata da Jay Kay, salirà sul palco dell’Accor Arena di Parigi con un nuovo tour che promette di celebrare trent’anni di una carriera fuori dagli schemi, tra Funk, Soul, Elettronica e un’irriducibile attitudine sperimentale. Nato nei primi anni Novanta, Jamiroquai è stato tra i protagonisti del cosiddetto Acid Jazz, ma ha sempre sfuggito le etichette. Dall’esordio con Emergency on Planet Earth (1993) fino al successo planetario di Travelling Without Moving (1996), la band ha saputo fondere Groove anni Settanta, sensibilità pop e tematiche ecologiste con una riconoscibilità visiva immediata. Il cappello piumato di Jay Kay e i suoi video iconici - Virtual Insanity su tutti - sono diventati simbolo di un’epoca. Nel corso degli anni, Jamiroquai ha mantenuto una linea coerente e al tempo stesso cangiante. Album come A Funk Odyssey, Dynamite e Automaton hanno mostrato la capacità di reinventarsi, passando da atmosfere disco a sonorità più elettroniche, senza perdere la pulsazione funky che è da sempre la loro firma. Il ritorno sul palco, dopo una lunga pausa, avviene in un contesto musicale profondamente cambiato, ma la loro proposta conserva una freschezza e una fisicità che continuano a distinguersi. Jamiroquai resta un caso raro nel panorama musicale contemporaneo: un gruppo capace di coniugare virtuosismo strumentale, consapevolezza stilistica e un linguaggio pop accessibile ma mai banale. A distanza di trent’anni dall’esordio, la loro voce continua ad essere riconoscibile, sorprendente e, soprattutto, autentica.
Il "minimalismo" ciclopico della Pinault Collection
Una mostra monumentale sull’arte del minimo: il paradosso è servito. Alla Bourse de Commerce, più di cento opere celebrano l’essenzialità a colpi di installazioni gigantesche.
Oltre 270 opere ripercorrono sessant’anni di carriera in una grande mostra monografica dedicata a Gerhard Richter. La Fondation Louis Vuitton di Parigi apre tutti i suoi spazi espositivi all’artista tedesco.
Cristian Măcelaru inaugura la stagione dell’Orchestre National de France con un programma che accosta Gershwin e Ravel. Un viaggio tra Europa e America all’Auditorium della Maison de la Radio, nel segno della modernità musicale.
La Jeu de Paume dedica a Martin Parr una grande retrospettiva con 180 fotografie che raccontano, con ironia tagliente, i paradossi della società contemporanea. Consumo, turismo e disuguaglianze emergono come sintomi di un mondo in crisi.