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Zhang Xiaotao porta a Roma la sua visione pittorica e digitale
#Exhibitions
Zhang Xiaotao, La montagna vuota, Olio su lino, 200 × 300 cm, 2023 | Courtesy Palazzo Merulana

A Palazzo Merulana, Roma si apre a Oriente con la personale del Maestro cinese Zhang Xiaotao. Tra pittura figurativa, animazioni digitali e simbolismi stratificati, 18 opere attraversano lo spettro emozionale e sociale della contemporaneità, restituendo una visione poetica e disturbante della realtà. Fragole in decomposizione, lenzuola insanguinate, santi consunti, colonie di insetti e metropoli postindustriali diventano i protagonisti di un immaginario in bilico tra allegoria e cronaca. Già protagonista alla Biennale di Venezia nel 2013, Zhang esplora il tempo come risonanza, la memoria come sedimento visivo. Le sue immagini, dense di riferimenti autobiografici, spirituali e politici, si presentano come simulacri pittorici che interrogano lo spettatore. Archeologia, sociologia e filosofia buddhista nutrono un linguaggio potente e intimo, dove ogni soggetto si fa pretesto per riflettere su trasformazione, collettività e caducità. Come sottolinea il curatore Andrea Romoli Barberini, spazio, tempo e società sono le coordinate di questa mostra “totale”, che si sviluppa come un’unica narrazione frammentata, eppure coerente. L’estetica di Zhang, dolce e feroce insieme, conferma il suo ruolo di osservatore critico di una Cina in metamorfosi e di un’umanità fragile e complessa.
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