Chen Chuanduan: tra sogno e universo

Chen Chuanduan: tra sogno e universo
#Exhibitions
Chen Chuanduan, When The Comet Pierced Through Me, Dalla serie Everett’s Notes, 2024 | Courtesy © Chen Chuanduan

Un bagliore azzurro vibra sotto la pelle, come un frammento di cometa rimasto in orbita nell’intimo. Da questa immagine parte il viaggio di Chen Chuanduan: non una fuga nell’astratto, ma un ritorno ostinato al luogo dove sogno, memoria e universo si toccano. L’artista racconta di aver “perso la capacità di sognare l’universo”, allora imbraccia la macchina fotografica come un archeologo della coscienza, scavando tra rovine interiori per riaccendere visioni schiacciate dalla realtà. Il percorso si dispiega in una costellazione di serie visive che lavorano per risonanza. The Meteor of the Blue Comet nasce da un impatto immaginato: un meteorite che attraversa il corpo e lascia quiete, come dono muto. The Cave is an Eternal Night costruisce un altrove sotterraneo, popolato di luci invisibili e suoni senza nome, un mondo che chiede ascolto più che sguardo. Specimen 84003 trasforma gli studi di geologia planetaria in poesia ottica: appunti di scienza che tremano di fantasia. Sullo sfondo, la teoria dei molti mondi di Hugh Everett diventa metafora del dormire: quando la frequenza del sogno coincide con un universo parallelo, si scivola momentaneamente altrove. Chen perlustra il cielo in cerca di scie, attende in grotta l’eco di fenomeni anomali e monta immagini come indizi. Non tesse soltanto sogni: indaga. L’invito al pubblico è chiaro: seguire l’obiettivo dell’artista per riattivare quella “immaginazione cosmica” che ciascuno custodisce, fievole ma ancora pulsante, in qualche piega della memoria.
Viola Canova - © 2025 ARTE.it per Bvlgari Hotel Shanghai