Indirizzo: 133 Sichuan Middle Road, Huangpu District
The Aura River non è solo una mostra: è un viaggio controcorrente nell’epoca delle immagini infinite e immediate. Dove lo scroll annulla la profondità, ventisette artisti nati dopo il 1985 provano a restituire all’arte ciò che Walter Benjamin chiamava Aura: quella distanza misteriosa che lega un’opera al suo tempo, al suo spazio e allo sguardo di chi la incontra. I lavori in mostra - dipinti, sculture, inchiostri e installazioni - sembrano frammenti incandescenti sospinti da un fiume. Alcuni emergono come ricordi imprigionati nella materia, altri trasformano gesti tradizionali in linguaggi contemporanei, tutti accomunati dalla volontà di sottrarre l’immagine alla smaterializzazione dello schermo. Qui l’arte non è oggetto passivo, ma campo di esperienza: ogni opera è una corrente che cattura la memoria, la luce, la distanza. Il visitatore non guarda soltanto: attraversa, tocca con gli occhi, si lascia trasportare. In questo flusso, l’Aura riaffiora come promessa di una presenza autentica, rara, irripetibile.
Stanze d’identità: arte e resistenza oltre i confini
Quattro artistə ridefiniscono spazio e identità tra performance, pittura e installazione, trasformando la galleria in un rifugio estetico e politico di libertà.
Luce, rivoluzione e pittura: l’Impressionismo arriva a Shanghai
A Shanghai arriva l’Impressionismo con capolavori di Monet, Renoir, Degas e Van Gogh: un viaggio visivo nella rivoluzione artistica che ha inventato la modernità.
Il Castello di Juju: dove l'immaginazione prende il comando
Jean Jullien trasforma il museo in un regno fantastico: un viaggio tra ricordi, creature immaginarie e mondi paralleli dove evadere diventa un atto di libertà.