Gli ultimi e i nuovi Maestri dell'ukiyo-e

Gli ultimi e i nuovi Maestri dell'ukiyo-e
#Exhibitions
Kawase Hasui, Atagoyama in Spring, 1920, Taisho 9, Smithsonian National Museum of Asian Art, Robert O. Muller Collection, S2003.8.623

Il Mitsubishi Ichigokan Museum di Tokyo presenta una mostra che ricostruisce l’evoluzione della xilografia paesaggistica giapponese tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Il percorso prende avvio con l’opera di Kobayashi Kiyochika, considerato uno degli ultimi Maestri dell’ukiyo-e, che nel 1876 diede inizio alla serie Famosi luoghi di Tokyo. Le sue stampe, note per l’uso drammatico della luce e delle ombre, furono definite “pitture di luce” e segnarono un profondo rinnovamento nel modo di rappresentare il paesaggio urbano. In opposizione alla visione ottimista di altri artisti coevi, Kiyochika adotta una sensibilità crepuscolare, che riflette il senso di perdita di fronte alla scomparsa dei costumi dell’Edo e un’attitudine quasi fotografica nel registrare il cambiamento. Questa eredità estetica e affettiva viene raccolta a partire dalla fine dell’Era Meiji dal movimento Shin-hanga, che si propone di rinnovare la tradizione dell’ukiyo-e mantenendone intatta la tecnica ma aprendosi a nuove istanze visive. Figure come Yoshida Hiroshi e Kawase Hasui reinterpretano il paesaggio giapponese alla luce di un sentimento nostalgico ma anche di una visione modernizzata, tra influenze occidentali e recupero della sensibilità originaria dell’incisione su legno. Le opere provengono dalla collezione di Robert O. Muller, una delle più importanti raccolte private di stampe giapponesi, oggi conservata presso il museo della Smithsonian a Washington. Attraverso questa selezione, il visitatore potrà seguire l’evoluzione dell’immagine del Giappone nel passaggio dall’epoca premoderna all’età contemporanea, tra invenzione poetica e documentazione visiva.
Paolo Mastazza - © 2025 ARTE.it per Bvlgari Hotel Tokyo